Giornate FAI con visite all’Imera, ex-Provincia e antica tipografia

postato in: PROGETTI ED EVENTI | 0
FacebooktwittermailFacebooktwittermail

Sabato e Domenica prossimi sono attesi centinaia di visitatori

E’ stato presentato ieri mattina, nella sala gialla del Comune, il programma delle XXVI Giornate FAI di Primavera che sabato 24 e domenica 25 marzo proporranno, come in passato, la visita a testimonianze monumentali e paesaggistiche del territorio. Quest’anno, come ha ricordato il presidente della Delegazione nissena FAI Alessandro Narbone, sono stati scelti come meta dei visitatori l’ottocentesco palazzo provinciale di Caltanissetta, l’antica tipografia dell’ex Ospizio di Beneficenza “Umberto I” e la Riserva Naturale Orientata Valle dell’Imera e Monte Capodarso.

Narbone ha ringraziato gli enti che collaborano a questa edizione (Comune, Libero Consorzio Comunale, Riserva Valle dell’Imera, Istituto Musicale “Bellini”), nonchè le scuole che impiegheranno gli studenti che sono stati appositamente formati nel ruolo di guide ai siti da visitare, oltre al Nucleo volontario di Protezione Civile della provincia.

Narbone ha anche ricordato il successo delle precedenti edizioni, con migliaia di visitatori, mentre l’assessore comunale Pasquale Tornatore ha rimarcato la valenza dell’iniziativa nel contesto della promozione del proprio patrimonio ambientale e la dirigente del “Di Rocco” Giuseppina Terranova ha parlato della positiva esperienza vissuta dagli studenti in tale occasione.

Sabato 24 si potranno effettuare visite al palazzo provinciale e alla tipografia dell’ex Ospizio dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 18.00, mentre domenica 25 in tutti e tre i siti dalle ore 10.00 alle ore 13.30. Per la Riserva ci si potrà anche prenotare al : 339/7477132 (Maria Rita Narbone, segretaria FAI). Si effettueranno visite guidate di 20 minuti, per gruppi di massimo 10 persone, con inizio dal sentiero sotto il ponta Capodarso.

Il primo progetto relativo alla costruzione del palazzo provinciale risale al 1873 e fu firmato dall’ing. Agostino Tacchini (altri ne furono redatti in corso d’opera). L’edificio fu costruito sui resti della collina “Tondo”, accogliendo gli uffici provinciali e quelli della Prefettura, compreso l’alloggio del prefetto, ma nel corso degli anni nell’ampio palazzo troveranno temporaneamente sistemazione anche altri uffici territoriali. Nella sede dell’ex Provincia da rimarcare la grande aula consiliare e lo scalone d’ingresso progettati da Luigi Greco, le sale di rappresentanza con le pitture di Pasquale Sozzi, e la presenza di alcune sculture di Michele Tripisciano e Vincenzo Biangardi, oltre ai dipinti dei pittori Salvatore Frangiamore e Andrea Castrogiovanni.